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La Fiat: dal primo gennaio 2012 saranno disdetti tutti gli accordi sindacali vigenti

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Fiat Group Automobiles ha disdetto, dal primo gennaio 2012, tutti gli accordi sindacali vigenti e “ogni altro impegno derivante da prassi collettive in atto” in tutti gli stabilimenti automobilistici italiani. Lo si apprende da fonti sindacali.

L'azienda ha scritto una lettera ai sindacati, nella quale si rende comunque disponibile “a promuovere incontri per finalizzare e valutare le conseguenze del recesso” e “alla eventuale predisposizione di nuove intese collettive”. “Entro il 31 dicembre – commenta Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic – bisogna realizzare il contratto auto. Era già un impegno, ora è urgente e pressante”.

“Estendere l'accordo di Pomigliano a tutti i 72.000 lavoratori del gruppo Fiat non vuol dire solo estendere un brutto accordo,ma porta a modificare la natura stessa della organizzazione sindacale: si passa infatti a una fase di sindacato aziendale e corporativo”. Lo ha detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, che ha concluso a Torino l'assemblea regionale dei metalmeccanici Cgil. Landini ha detto che la convocazione “é nell'aria” ma non c'é ancora una data.

“Preoccupa che sulla vicenda Fiat il governo non abbia detto nulla.Ed è un problema che non abbia fatto alcun riferimento all'articolo 8. Per noi è necessario che il nuovo governo lo cancelli” ha detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, che ha concluso a Torino l'assemblea regionale dei metalmeccanici Cgil. “La cancellazione dell'articolo 8 – ha osservato Landini – resta centrale. E la Fiat che lo ha chiesto è la prima azienda che intende applicarlo. Per noi è importante sapere cosa ne pensa il governo. Se vuole far finta di nulla e non toccare le cose che sono state fatte prima è un problema”. Secondo Landini “se si vuole uscire dalla crisi e avviare finalmente la crescita in Italia bisogna avere il piano industriale della Fiat. E' questo il terreno su cui discutere”. “Chiederemo subito un incontro all'azienda per verificare gli effetti del recesso e con l'obiettivo di continuare ad assicurare ai lavoratori gli stessi trattamenti economici, anzi possibilmente migliorandoli, senza mettere in discussione i diritti” ha detto  Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, commenta la disdetta degli accordi sindacali negli stabilimenti automobilistici del gruppo. “Noi abbiamo criticato l'uscita da Federmeccanica – osserva – e questa è una reazione della Fiat. E' un fatto grave e ci preoccupa alla luce di una situazione economica molto delicata con l'aumento della cassa integrazione, non aiuta le parti a ritrovare un clima positivo”. Quanto all'intenzione della Fiom di andare avanti sulla strada delle azioni legali, Palombella afferma: “Decisione legittima, ma noi vogliamo contrattare e tutelare con accordi i diritti dei lavoratori. Andremo avanti sulla strada negoziale”.

“Fiat disdice gli accordi sindacali a partire dal 1 gennaio 2012? Sarebbe un indegno colpo di mano. Un paese civile non lo può permettere” afferma Oliviero Diliberto, segretario nazionale del PdCI-Federazione della sinistra, che continua: “La situazione rischia di toccare livelli mai raggiunti prima d'ora. Questi atti confermano cheil modello Marchionne punta a creare terra bruciata attorno ai diritti dei lavoratori, che con questa decisione andranno a farsi benedire per sempre. Chiediamo al governo di farsi sentire, pena – conclude l'ex ministro – un ulteriore e grave scivolamento verso la barbarie: va bloccato questo ritorno al Medioevo“.

“La Fim e gli altri sindacati che hanno condiviso il progetto Fabbrica Italia hanno accettato la sfida della Fiat sul rilancio degli investimenti e delle prospettive produttive degli stabilimenti italiani del gruppo”. Lo afferma la Fim-Cisl in una nota.I coordinamenti Fim dei gruppi Fiat Spa e Industrial “prendendo atto della scelta della Fiat di uscire da Confindustria e dal contratto dei metalmeccanici. Ritengono vada avviato in tempi brevi un negoziato per definire un unico contratto Fiat per tutti i lavoratori dei due gruppi. In tal modo diverrà è possibile superare le disparità di trattamenti salariali e normativi storicamente presenti, ma che si sono anche generati a seguito degli accordi di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco”.

“Già da tempo chiediamo a Fiat un incontro per fare il punto su quanto accadrà a partire dal 1 gennaio 2012, con l`uscita dell`azienda da Confindustria. E` necessario arrivare a quella data con un sistema concertato e condiviso di tutele per i lavoratori”. Lo dichiara il segretario nazionale dell`Ugl metalmeccanici, Antonio D`Anolfo. “I tempi sono stretti – aggiunge – adesso si deve avviare un dialogo serrato sul settore auto per fare in modo che a partire dal nuovo anno tutti i lavoratori siano coperti da una rete di garanzie e tutele”.

“La decisione di Marchionne non ha nulla di tecnico, ma è una precisa scelta politica” ha spiegato Giorgio Cremaschi, presidente del comitato centrale della Fiom. “La Fiat, a conclusione del percorso iniziato un anno e mezzo fa a Pomigliano – prosegue – liquida le libertà costituzionali dei lavoratori in tutto il gruppo e apre la via all`estensione di un brutale autoritarismo padronale in tutte le aziende. Bisogna fermare questo disegno che porta a un vero e proprio fascismo aziendalistico. Questo è il momento della prova per tutta la democrazia italiana e per tutte le forze democratiche”.

“Ancora una conferma del carattere destabilizzante delle scelte che l'azienda continua a compiere, con il fondato timore che il vero obiettivo sia quello di estendere il contratto di Pomigliano costruendo così, per questa via, il contratto nazionale del gruppo”. Così il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, commenta la decisione di Fiat di disdettare dal primo gennaio del prossimo anno tutti gli accordi sindacali.

“Un fatto grave a cui è necessario rispondere immediatamente con l`apertura di un tavolo negoziale.
I lavoratori, in ogni caso sappiano che in nessun modo il sindacato permetterà un arretramento di stato di diritto e livello retributivo. L`azienda ci ha fatto sapere nella missiva che hanno intenzione di concordare con noi condizioni migliorative siamo pronti alla sfida” ha detto Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha commentato la disdetta da parte di Fiat a partire dal 31 dicembre 2011 tutti gli accordi sindacali in atto e le prassi collettive.