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Giovedi’ 17 Novembre Bologna (ed in altre 24 città) sciopero e manifestazione contro le politiche liberiste del Governo aziendale Monti

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I lavoratori organizzati dai Cobas e dalla Cub di Bologna sono scesi in piazza per dare un primo segnale a tutto il paese.

Dopo aver visto la lista dei ministri non si possono avere più dubbi. Il governo bipartisan Monti non ha solo un programma ultra-liberista, ma anche ministri esponenti dei gruppi finanziari, del Vaticano e del capitalismo di Stato e privato che da sempre predicano le politiche antipopolari che hanno provocato la catastrofica crisi. Abbiamo salutato con soddisfazione la caduta del governo Berlusconi. Ma il governo Monti minaccia di essere altrettanto micidiale per i salariati, i pensionati, i giovani, i ceti popolari e vuole imporre la libertà totale di licenziare, il collocamento dei dipendenti pubblici in “esubero” (ora in particolare degli insegnanti) in Cassa Integrazione, anticamera del licenziamento dopo 24 mesi, l’annullamento dei contratti nazionali, l’eliminazione delle pensioni di anzianità e del residuo sistema retributivo, la privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali malgrado i risultati dei referendum, la svendita del patrimonio naturale e artistico e le distruttive Grandi Opere, confermando per il Pubblico Impiego il blocco dei contratti fino al 2014 e per la scuola anche degli scatti di anzianità e la retribuzione dei docenti in base ai grotteschi quiz Invalsi.

Per questi motivi abbiamo scioperato e, dopo un presidio svolto di fronte alla “tana dei ladroni” di Bankitalia, abbiamo svolto un’assemblea pubblica nel centro di Bologna, sotto le due torri, per dare la voce a chi non ce l’ha; tra gli altri hanno parlato membri dell’assemblea popolare di Bologna, lavoratori e lavoratrici della scuola, dell’università, delle poste, delle telecomunicazioni, delle banche, dell’assistenza , delle cooperative sociali e metalmeccanici, lavoratori di aziende in crisi tutti per ribadire con chiarezza che:

NOI LA CRISI NON LA VOGLIAMO PAGARE

Invece nella manovraccia approvata dalla casta bipartisan si vogliono colpire per l’ennesima volta i settori popolari e del lavoro dipendente, mentre non c’è neppure un provvedimento che faccia pagare la crisi a chi l’ha provocata e a chi si è arricchito sulla pelle della popolazione speculando, corrompendo, sperperando.

Confidiamo che questa giornata sarà solo la prima delle azioni di lotta che permetteranno di cambiare il sistema economico, di costruire un mondo più giusto libero dal dominio delle merci e dei mercati.

CONFEDERAZIONE  COBAS  BOLOGNA                                                      CUB  BOLOGNA