In evidenzaLavoro privatoNews

Licenziati Gial Plast sit-in di protesta a Lecce 8 Agosto 2019

0
0

Il sindacato Cobas ha effettuato questa mattina in via Umberto I, 13 vicino alla Prefettura di Lecce un sit-in con i lavoratori licenziati da Gial Plast.
Questi licenziamenti che riguardano 30 lavoratori della Provincia di Lecce, Brindisi e Foggia riteniamo che siano profondamente illegittimi e questa ragione ci spinge a sostenere sindacalmente questi padri di famiglia.
Il sindacato Cobas grazie all’immediata disponibilità della Prefettura di Lecce nella persona del dottore Toma ha ricevuto una delegazione i sindacalisti Roberto Aprile e Giuseppe Mancarella con 5 lavoratori. Nell’incontro svolto sono state rappresentate le legittime istanze dei lavoratori licenziati dalla società Gial Plast.
La richiesta avanzata dal sindacato Cobas al Dottore Toma è quella di realizzare la convocazione di un incontro in Prefettura di Lecce alla presenza di Gial Plast e di altri enti preposti nonché alla presenza del Presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva e le altre istituzioni competenti in materia di lavoro come ARPAL e Ispettorato del Lavoro con l’obiettivo di far ritirare gli ingiusti licenziamenti.
L’accorato appello del sindacato Cobas alla Prefettura di Lecce è quello di promuovere una riconciliazione con l’azienda allo scopo di far ritornare i lavoratori al loro legittimo posto di lavoro.
Il Tribunale di Lecce ha sospeso l’efficacia della misura interdittiva antimafia fatta a Gial Plast dalla Prefettura di Lecce quindi ha ripreso ad operare con pieni poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione sotto la vigilanza del commissario giudiziale riprendendo in pieno la titolarità delle prerogative aziendali.
Le uniche vittime rimaste sul terreno sono quei 30 lavoratori su iniziativa unilaterale di Gial Plast la quale non intende tornare indietro nonostante le proteste dei lavoratori che durano ormai da 5 mesi.
Nella Repubblica Italiana tutti i cittadini italiani hanno diritto a lavorare per il sostentamento proprio e della propria famiglia, infatti la Costituzione prevede all’art.1 che l’Italia è fondata sul lavoro che rappresenta il principio cardine su cui si è costituito l’ordine democratico e che subordina l’attività lavorativa al rispetto delle leggi della civile convivenza, del codice civile e dei contratti collettivi nazionali.
Dal combinato disposto tra l’art.1, art.3 e art. 27 comma 3 della Costituzione e altre disposizioni di legge si evince che la Repubblica italiana deve garantire il lavoro a tutti i cittadini anche a quelli che si sono macchiati in passato di reati senza distinzioni per avere il reintegro sociale.
Spesso ove possibile l’ordimento giuridico prevede che il recupero sociale di quei cittadini che si sono macchiati di reati avvenga proprio tramite il lavoro, addirittura in alcuni casi a chi è detenuto viene concessa la possibilità di uscire dal carcere per andare a lavorare.
A conferma di quanto sopra ci sono in vigore diverse disposizioni di legge che prevedono incentivi per i datori di lavoro che assumono questi cittadini che abbiamo commesso reati.
Il Sindacato Cobas continuerà a sostenere i lavoratori fino al raggiungimento del rientro al lavoro.
Lecce, 08 Agosto 2019

Confederazione Cobas Puglia
Cobas Lavoro Privato
Roberto Aprile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

+ 10 = 11