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NO TAV SALENTO: coordinamento dei comitati di Lecce, Brindisi, Taranto – Maggio 2012

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Coordinamento comitati contro le superstrade nel Salento

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I comitati di Maruggio e Taranto, di Brindisi, di Lecce, Maglie, Capo di Leuca, hanno promosso un Coordinamento interprovinciale per favorire la sinergia tra le azioni di lotta a difesa del territorio minacciato da una serie di superstrade regionali o statali.

Il raddoppio della Maglie-Leuca, oltre Montesano; quello della Maglie-Otranto; la superstrada Lecce-Melendugno, con prospettiva di prolungamento fino ad Otranto; la Talsano-Avetrana; il raddoppio di alcuni  tratti della statale dei trulli: solo i più vistosi , inutili progetti devastanti il Salento!

Esso è la sub-regione con la più fitta e scorrevole rete stradale, data la presenza di numerosi e vicini centri abitati, nonché la orografia pianeggiante.

Periferico nella penisola italiana, non è attraversato da intensi flussi di traffico.I progetti previsti in gran parte collegano alla rete superstradale già esistente piccoli centri periferici, interessati da un aumento dei flussi di traffico solo  nei pochi mesi estivi; nello stesso tempo sono i primi tratti (la Talsano-Avetrana e la Lecce-Melendugno) della folle Circumsalentina: progetto di superstrada regionale, nato 20 anni fa da governi pugliesi insensibili all’ambiente e portato avanti dall’attuale governo Vendola: un nero nodo scorsoio costeggiante il Salento, che accentuerebbe il già grave degrado della costa per l’edificazione selvaggia.

Progetti inutili, anche perché intervengono su strade già ammodernate e ampliate, sicure e scorrevoli: chi sente il bisogno di raggiungere Otranto da Maglie con l’autostrada?

E si aggiungono, con identica logica di devastazione e speculazione, ad altri in corso di realizzazione (la superstrada Lecce-Taranto) o già realizzati, totalmente inutili e folli (la tangenziale  est di Lecce  e la superstrada Maglie-aereoporto- Galatina).

A tali progetti vengono immolati non meno di 40.000 alberi d’ulivo (solo 8000 sulla Maglie-Otranto) e 2,5 milioni di mq di territorio, e il paesaggio sconvolto, e l’architettura contadina distrutta, etc. etc.

A vantaggio di chi; con quale prospettiva ambientale ed economica che vada oltre l’apertura di cantieri per qualche centinaia di operai, e il grande affare per cementieri e soci?
Le risorse previste e stanziate dovrebbero essere spese, con maggiore oculatezza e più durature e ampie prospettive occupazionali, oltre che preservando e valorizzando il territorio, trasformando  i progetti  da autostradali in strade-parco: cioè le attuali arterie, messe in sicurezza, costeggiate da  imboschimento, con percorsi ciclopedonali paralleli, aree di sosta, valorizzazione degli insediamenti archeologici, dell’architettura contadina, di habitat naturalistici adiacenti.

Nel Salento tali progetti, finalizzati a incrementare la velocizzazione dei trasporti privati, cozzano con la lentezza perdurante  dei trasporti pubblici, il taglio di  collegamenti ferroviari, il degrado della ferrovia sud est.

Il coordinamento salentino porterà avanti  tale lotta  relazionandosi , oltre che con i NO TAV, anche con comitati e associazioni nazionali impegnati contro le opere inutili e devastanti, contro il consumo del suolo, a tutela del  territorio e dei  beni comuni.