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Presidio presso la Prefettura di Lecce per il 9 Agosto: purtroppo continua la vicenda dei lavoratori della pista di Nardò

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In merito alla presa di posizione, attraverso comunicato stampa, da parte della N.T.C., sulla arcinota vicenda dei lavoratori delle coop. Al Service ed Italian Job indicati in oggetto, la sottoscritta Organizzazione Sindacale intende chiarire una serie di falsità espresse dalla N.T.C. In realtà possiamo dire che con questo comunicato stampa siamo alla farsa. Infatti si lascia sottintendere che i citati lavoratori stanno rifiutando prospettive lavorative con altra cooperativa. Entriamo nel merito. Il 18 luglio u.s. si è tenuto a Bari incontro con task force regionale alla presenza della N.T.C., cgil-cisl-uil ed i lavoratori rappresentati dai Cobas. La sintesi finale (che metteremo a disposizione dei mass-media) esprime ben altri concetti. Senza ordine di importanza e indicando quanto di più saliente, per non dilungarsi: a) la N.T.C. dichiara di non voler avere più  nulla a che fare con le cooperative alle cui dipendenze erano questi lavoratori. Ci chiediamo: dove era la N.T.C. quando quelle cooperative le servivano dato che pagava a 4 euro all’ora una iperprofessionalità, c’erano turni massacranti e i lavoratori vivevano sotto ricatto occupazionale? Solo ora si accorge della inaffidabilità di quelle cooperative? Sembra Alice nel paese delle meraviglie. b)la N.T.C. dichiara di aver sottoscritto lettera di intenti con la Cooperativa Copat. In questa lettera di intenti ci sono tre  condizioni per gli appalti.  Una di queste è che la Copat non dovrà mai assumere quei lavoratori che (testuale) “….abbiano palesato in varie forme azioni rivendicative o abbiano già avviato azioni giudiziarie contro la stessa.” Nel mondo delle persone normali questo si chiama ricatto e/o discriminazione. Peraltro ricatto e discriminazione che si era ripetutamente palesato a partire dal non chiamare dall’interinale quei lavoratori). I Cobas, nonostante le perplessità (si aggiunge più che legittime) dei lavoratori si riservano di valutare le proposte della N.T.C., ribadendo la propria contrarietà sia all’esternalizzazione dell’accumulo chilometrico per non ritrovarsi nelle vecchie condizioni, sia ad ogni forma discriminatoria. Inoltre si chiede di poter incontrare in ulteriore incontro anche la Copat per una serie di valutazioni di tipo sindacale, economico etc, etc.In sostanza, nonostante la risibilità delle proposte (che parlano ancora di ultraprecarietà e ricatti/discriminazioni) il tavolo non si è rotto. Qui però accade l’incredibile. Il giorno dopo il tavolo del 18 luglio (che strana tempestività) parte un blocco dei lavoratori diretti della N.T.C., che partendo da pur  legittime richieste economiche, sottintende che di soldi per altre operative a gestire l’accumulo chilometrico non se ne devono spendere. La N.T.C. continua a chiamare a iosa  dall’interinale anche lavoratori assolutamente a digiuno della professionalità (con rischi annessi e connessi). Infine questo comunicato stampa che interviene in una fase ancora interlocutoria del post-tavolo e che sa tanto del “buttarsi avanti per non cadere indietro” come si dice dalle nostre parti. Ma i lavoratori ex collaudatori non ci stanno a passare per i responsabili di questa situazione, nonostante ciò che hanno subito e continuano a subire, e quindi rilanciano, perché ancora più arrabbiati. Innanzitutto tornano in assemblea permanente e per martedì 9 agosto saranno in Prefettura a Lecce per investire della vicenda il massimo organo Istituzionale in loco. Perché oramai è chiaro che la politica in questa vicenda ha fallito (così come pubblicamente ammesso dal Presidente della Provincia Gabellone). E noi aggiungiamo che non solo ha fallito ma si è anche defilata dopo il fallimento: nessuno si illuda i lavoratori non molleranno. Dunque appuntamento per i mass-media martedì 9 agosto alle ore 09.30 presso la Prefettura, quando oltre a comunicare come proseguirà la battaglia di questi lavoratori, si metterà a disposizione la sintesi dell’incontro del 18 luglio.

Per Cobas Lavoro Privato

Confederazione Cobas

Salvatore Stasi

Infoline: 3387043878