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Provincia di Lecce i capigruppo di minoranza in coro: “dove è la legittimità? Due pesi e due misure in Provincia”!

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Abbiamo sentito e letto su diversi organi di stampa locali, che l’amministrazione provinciale “riceve una conferma della legittimità del proprio operato” in merito ai concorsi per le progressioni verticali svoltesi nel 2010. A stabilirlo è stata una recente sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato una precedente pronuncia in merito del Tar di Lecce, respingendo le censure avanzate da alcuni dipendenti dell’Ente. 

Fin qui nulla da eccepire, rispettando la sentenza del Consiglio di Stato, senza entrare nello specifico della stessa. Ma ci si chiede: dove è la legittimità procedurale della Provincia (che peraltro non si è costituita presso il Consiglio di Stato), se pur essendo lo stesso bando di concorso, le altre  commissioni nominate per concorsi della stessa categoria (C) e quelle riguardanti la selezione per la categoria D, hanno dato una diversa valutazione dei titoli di servizio, che per trasparenza, legalità ed uguaglianza devono essere considerati con uno stesso criterio per tutti i candidati? Quindi alla luce della suddetta sentenza del Consiglio di Stato si rende chiaro che vi è stata una evidente discriminazione tra i diversi candidati nella valutazione dei titoli di servizio, come si può evincere dal fatto che alcuni dipendenti partecipanti  a diverse selezioni concorsuali indette dal medesimo bando, hanno ottenuto punteggi differenti per gli stessi periodi di servizio, nonostante il bando fosse unico e, quindi, i criteri uguali.

L’opposizione politica di Palazzo dei Celestini in una seduta del Consiglio Provinciale, tenutosi subito dopo l’approvazione delle graduatorie dei concorsi, al fine di fare  luce e chiarezza sulle procedure concorsuali interne, aveva proposto e chiesto la costituzione di una commissione d’indagine sulla mancata omogeneità di criteri di valutazione delle diverse commissioni d’esame. La maggioranza, non volendo toccare un tasto forse scomodo, ritenendo che tutto si fosse svolto in modo legittimo, bocciò la proposta dell’istituzione di una commissione d’indagine.

A questo punto, visto quanto sentenziato dai giudici amministrativi, chiediamo al presidente Gabellone ed all’Amministrazione Provinciale di valutare l’opportunità di rivedere, per una legittimità non solo amministrativa ma anche morale, tutte le graduatorie dei rispettivi concorsi, adeguandole all’ultima sentenza del Consiglio di Stato e, nel contempo, chiedere scusa a tutti quei dipendenti che vedendo una palese disparità nella valutazione dei titoli di servizio, hanno presentato ricorso nelle sede dei Tribunali Amministrativi, con rilevanti esborsi economici.

Lecce, 06/06/2013

                            I CAPIGRUPPO  DI MINORANZA

                                   Cosimo Durante

                                   Gianfranco Coppola

                                   Aurelio Gianfreda

                                   Mario Pendinelli