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Report dell’incontro Cobas al Senato con il PDL del 03 Ottobre 2012

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L’incontro della delegazione Cobas del 03 Ottobre ricevuti, nell’ufficio di piazza di San Luigi dei Francesi dai senatori della Commissione Cultura Franco Asciutti e Francesco Bevilacqua del gruppo del PDL. I tempi che i rappresentanti al nostro Parlamento dedicano a noi interlocutori sono assai brevi perché li ritagliano tra un impegno di commissione e una votazione al Senato e perciò senza troppi giri di parole, pur avendo convenuto sulla durezza della spending review nei nostri confronti e in quelli dei colleghi ITP, l’hanno definita come inevitabile così come hanno sostenuto che inevitabile fosse anche la firma del Ministro Profumo. Ci hanno assicurato che si impegneranno a richiedere, appena passerà “il treno” della legge di stabilità, un emendamento che cassi la norma in questione e che vista la possibile unanimità dell’intera commissione settima, appunto quella della cultura, porterebbero tale proposta al vaglio della commissione quinta, cioè quella di bilancio, sempre nella speranza che quest’ultima la accetti e che non venga richiesta per l’approvazione della legge di stabilità la fiducia. In vista di un probabile scenario che si configuri sotto l’egida appunto di una richiesta di fiducia, ci hanno detto di fargli presente quali potrebbero essere per noi i suggerimenti da dare loro per rendere questo articolo della legge meno aggressivo nella sua applicabilità a cominciare,sempre secondo loro, dal trattamento economico e dalla dispensa. Hanno sostenuto che comunque il ricorso che successivamente faranno i sindacati potrà garantire la soluzione dei nostri casi. Io stessa ho provato a sostenere che non per tutti sarebbe stata certo l’esito di quest’ultima soluzione, ma loro hanno tagliato corto richiamati in aula da una votazione, pur sempre sottolineando la loro disponibilità a ricevere nostre comunicazioni.

All’uscita dal portone di quello splendido palazzo abbiamo incontrato il senatore Pedica (IdV), anche lui diretto al Senato per recarsi a votare e con il quale ci siamo fermati per raccontare sia dell’incontro appena terminato con i senatori del PDL sia di quello avuto 24 ore prima con i senatori del PD. Pur convenendo che il “treno” utile per la nostra salvezza potrebbe essere quello della legge di stabilità è rimasto molto dubbioso sui tempi di realizzazione perché ci faceva notare che quanto i senatori contano di realizzare deve essere poi fatto simmetricamente dalle rispettive commissioni alla Camera. Naturalmente ci ha garantito che i membri del suo partito presenti in tutte e quattro le commissioni interessate non faranno mai mancare il loro appoggio. Subito dopo averlo salutato, il tempo di fare una decina di passi e abbiamo visto arrivare il senatore Vita ( PD), anche lui diretto a palazzo Madama per votare. Subito ci ha chiesto dell’esito dell’incontro avuto con i suoi colleghi PDL con i quali, ha tenuto a precisare, si era preoccupato di parlarci prima che noi li incontrassimo. Noi abbiamo fatte proprie le osservazioni di Pedica che lui ha convenuto essere importanti e che per questo aveva già pensato di parlare con alcuni della commissione cultura della Camera. A quel punto ci è stato naturale far notare al Senatore che, viste le condizioni aleatorie legate ai tempi ristretti e complessi per una soluzione parlamentare, il punto nodale resta la firma di Patroni Griffi ed è pertanto a lui che bisogna far presente che l’inapplicabilità di una legge come quella che ci riguarda non dovrebbe essere invece sottoscritta dalla sua firma. Ma su questo punto il Senatore Vita ci ha fatto intendere che bisogna sperare che ciò non succeda, poi vista l’urgenza della votazione in Senato lo abbiamo lasciato andare sempre più carichi di nuovi dubbi. Filippo ha dovuto urgentemente riguadagnare la strada di casa mentre Anna ed io, a causa di un traffico impazzito per via di una manifestazione sul sacrosanto diritto alla casa, abbiamo impiegato più di un’ora per raggiungere la sede Cobas dove le colleghe e i colleghi ci attendevano da quasi 2 ore e dove con Anna Grazia avevano nell’attesa fatto un’assemblea. Dopo quanto noi abbiamo riferito hanno convenuto che al PDL non è tatticamente il caso di dare suggerimenti sul come addolcirci l’amara pillola della deportazione e che il nostro chiedere a Patroni Griffi di non firmare deve essere la nostra priorità.

L’appuntamento del 12 ottobre resta quello importante per il quale tutti dobbiamo lavorare affinché diventi il momento più incisivo della lotta di questo nostro autunno che già caldo per via delle temperature estive di questi giorni per noi non potrà che essere bollente.

Titti, Anna, Filippo