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richiesta test/tamponi e d.p.i. a norma a tutto il personale sanitario in servizio che sta combattendo in prima linea contro il corona virus.

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Spett.le
Regione Puglia
c.a. Presidente Michele Emiliano

Spett.le
Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) Lecce
c.a. Direttore Generale Dott. Rollo
c.a. Direttore Sanitario Dott.Carlà

Spett.le
Tundo Vincenzo S.p.a.


Oggetto: richiesta test/tamponi e d.p.i. a norma a tutto il personale sanitario in servizio che sta combattendo in prima linea contro il corona virus.

La scrivente O.S. Cobas Pubblico Impiego di Lecce, visti i diversi casi di positività al coronavirus di operatori ASL e alla luce dei nuovi avvenimenti chiede ancora una volta che vengano effettuati i tamponi a tutto il personale in servizio negli Ospedali salentini, compreso il personale di Sanitàservice, di Tundo e di Sterimed; anche in considerazione dei tanti operatori già in quarantena e dei sicuri asintomatici.
Con propria nota prot. 92 del 23/03/2020 si segnalava che affianco a medici, infermieri e OSS lavorano “operatori dipendenti di Sanitàservice che effettuano le pulizie in tutti i presidi ospedalieri e i dipendenti della Tundo S.p.a. che sono adibiti al trasporto oncologico e dializzati.
Infatti, giungeva notizia di un contagio da coronavirus nel centro Dialisi di Otranto e che dal giorno dopo sarebbero state spostate solo parzialmente, cioè per un singolo turno pomeridiano, le attività presso il Centro dialisi di Gagliano del Capo mentre le altre attività avrebbero continuato ad essere svolte nei locali oggetto di infezione.
Ci chiedevamo, essendoci stato un caso positivo di coronavirus quale era il personale sanitario da mettere in quarantena, quali ammalati si erano potenzialmente contagiati, chi avrebbe verificato questa situazione?
Era stata fatta la sanificazione e disinfezione dei locali adibiti alla dialisi?
Si chiedeva, inoltre, di essere informati se fosse stata bloccata l’attività sanitaria in questi locali dopo che era stato riscontrato il caso positivo”.
Oggi 7 aprile, cioè dopo 15 giorni, da notizie di stampa si apprende di due presunti casi positivi emersi qualche giorno fa, un medico e un infermiere del centro dialisi di Otranto.
La nostra preoccupazione è che questo centro dialisi di Otranto possa diventare una seconda “Fontanelle” visto che forse ci sono due altri presunti casi positivi al coronavirus, con la paura che anche questa situazione sia sfuggita di mano, creando dei potenziali ed ulteriori contagi tra il personale sanitario, tra i pazienti e tra il personale della Tundo S.p.A. che effettua il trasporto dei pazienti.
Ribadiamo la richiesta di effettuare il tampone a tutto il personale venuto a contatto col paziente zero, e quella di mettere in quarantena preventiva tutti i dipendenti del centro dialisi, in attesa dell’esecuzione dei tamponi.
I lavoratori hanno continuato a garantire la loro assistenza ai dializzati, circolando come mine vaganti, permettendo al virus di diffondersi; questa situazione si è già verificata anche negli Ospedali con la conseguenza che invece di chiudere un reparto, è stato chiuso l’intero ospedale.
La Asl di Lecce si ritrova ancora impreparata a combattere una epidemia ampiamente annunciata, senza riuscire ad arginare i vari focolai scoppiati sul territorio salentino.
L’Asl di Lecce avrebbe dovuto pensare ad piano strategico alternativo per casi simili a quelli accaduti a Copertino, Gallipoli, Otranto, ecc e questo sottolinea ancora una volta l’importanza che l’offerta sanitaria debba essere decentrata su tutto il territorio salentino e non concentrata in un mega ospedale a Lecce oppure in quello che si vuole costruire nel basso Salento; in caso di epidemie, come quella che stiamo vivendo, la macchina sanitaria si inceppa a discapito della salute o anche della vita dei cittadini.
In questo periodo, ove fosse possibile, per ridurre i rischi di potenziale contagio ai pazienti, specie se immuno depressi, ma anche al personale sanitario, sarebbe opportuno effettuare tutte le terapia al domicilio dei pazienti.
Per questi operatori, compresi i dipendenti di Sanitàservice e Tundo S.p.A., la nostra richiesta è che vengano dotati dall’ASL di Lecce, di D.P.I., mascherine FFP2/3, guanti, tute, calzari e visiere ed altro occorrente, a norma di legge e per ogni giorno lavorativo.
Per questi motivi si chiede alla Direzione Generale e alla Direzione Sanitaria, al pari di medici, infermieri e OSS, anche per questo personale di supporto, di effettuare un tampone periodico, con referti con tempi preferenziali, per escludere il contagio e dare un buon grado di sicurezza ai lavoratori e ai pazienti.

Lecce, 07 Aprile 2020

Confederazione Cobas Lecce
Cobas Pubblico Impiego
Dott.Giuseppe Pietro Mancarella