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Sit-in di protesta per internalizzazione del personale OSS ed Educatori degli ambiti provinciali a Bari del 22 luglio 2020

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Illustrissimo Presidente della Regione Puglia Dott. Michele Emiliano
Egregi Assessori all’Istruzione Sebastiano Leo,
al Welfare Salvatore Ruggeri,
Direttore Area Sanità Vito Montanaro

OGGETTO: richiesta di riconoscimento professionale, adeguamento contrattuale e internalizzazione del Personale (OSS ed Educatori) operanti nel Servizio di Integrazione Scolastica e assistenza specialistica della Provincia di Lecce nelle scuole d’infanzia, scuole primarie di primo e secondo grado e negli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore.

In seguito al sit-in avvenuto a Bari in data 30 giugno 2020 davanti alla Presidenza della Regione Puglia, il Personale (OSS ed Educatori) del Servizio di Integrazione Scolastica della Provincia di Lecce in favore degli alunni disabili gravi e gravissimi, chiede un maggior riconoscimento del proprio profilo professionale, delle proprie competenze e della posizione contrattuale.
Gli Operatori Socio Sanitari con certificazione professionale e gli Educatori con laurea e specializzazioni; seppur nel proprio ambito di competenza, operano quotidianamente in prima linea al fine di garantire l’inclusione, il supporto all’autonomia personale, alla relazione e alla socializzazione degli alunni disabili gravi nel contesto scolastico.
Per alcuni di questi Operatori, l’accesso al Servizio di Integrazione Scolastica avvenne a partire dal 2011, quando la Provincia di Lecce emanò un Avviso Pubblico per titoli e per colloquio, rivolto ad entrambe le figure professionali, che prevedeva 18 ore settimanali pari a un monte ore di 72 mensili.
Ne conseguirono due graduatorie distinte per profilo, in base alle quali venivano affidati gli incarichi nei vari Istituti Superiori della Provincia di Lecce.
L’ultimo Avviso Pubblico risale al 2014; fin quando la Provincia di Lecce non decise di privatizzare il Servizio alla Cooperativa Sociale vincitrice.
In questo modo, si è assistito all’ennesimo livellamento delle professionalità tra i precedenti Operatori e quello delle figure neoassunte, senza poter far un distinguo; perché questo prevede il sistema delle Cooperative Sociali e il loro tariffario basato sull’appiattimento dei meriti e titoli.
La situazione è divenuta ancor più grave quando a livello contrattuale, pur trattandosi di un part-time, si è giunti a prestare servizio tra le 12 (in questo caso vennero penalizzati maggiormente gli OSS) e le 18 ore lavorative settimanali, continuando comunque ad assumere Personale nel corso degli anni.
Si rende noto, che tale Servizio non è mai iniziato di pari passo con il primo giorno di frequenza scolastica, come di fatto dovrebbe avvenire; bensì nelle prime settimane del mese di ottobre o addirittura novembre.
Ragion per cui alcuni genitori degli alunni si sono rivolti alla stampa, nel corso degli anni, per denunciare questo grave Disservizio.
Per non parlare, poi, di tutte le volte in cui gli Operatori devono raggiungere gli Istituti lontano dalla propria residenza, senza vedersi riconosciuto almeno un rimborso trasferta sul già esiguo stipendio.
Ma ciò che quest’anno ha leso ancor di più la dignità umana e lavorativa, è stato il dover sottoscrivere, per molti operatori, un contratto indeterminato ciclico:
– senza poter essere impiegati in un lavoro estivo;
– senza un riconoscimento contributivo;
– senza poter percepire una disoccupazione, come valeva negli anni precedenti; trattandosi di contratti determinati.
Per questo motivo, si chiede a voce alta un riconoscimento della figura professionale a 360 gradi, perché non è ammissibile nel 2020 percepire una retribuzione così offensiva.
La possibilità di poter accedere all’internalizzazione, con il riconoscimento contrattuale adeguato, potrebbe donare quella condizione di serenità ed equilibrio, fondamentale per poter svolgere una professione d’aiuto così complicata e delicata, che porta ogni giorno a stare a stretto contatto con soggetti fragili aventi patologie gravi e gravissime.
A maggior ragione, si chiede un ulteriore riconoscimento previdenziale ai fini pensionistici rientrante nei lavori usuranti e logoranti per entrambe le figure operanti in questo settore.
Inoltre, facendo seguito al tavolo tecnico tenutosi in data lunedì 13, con le varie sigle sindacali, si fa presente che ad oggi non si è giunti ad alcuna risoluzione oggettiva.
Pertanto, gli Operatori del Servizio d’Integrazione Scolastica della Provincia di Lecce, si incontreranno nuovamente a Bari mercoledì 22 c.m. per un altro sit-in di protesta affinché vengano riconosciuti i loro diritti.
Gli Operatori del Servizio d’Integrazione Scolastica della Provincia di Lecce che operano nelle scuole d’infanzia, scuole primarie di primo e secondo grado e negli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore chiedono a gran voce dignità lavorativa e migliori servizi per lo studente-cittadino chiedendo l’internalizzazione di tutto il personale interessato.

Lecce, 21 Luglio 2020

Confederazione Cobas Lecce

Cobas Pubblico Impiego

Dott.Giuseppe Pietro Mancarella

FOTO MANIFESTAZIONE COBAS DEL PERSONALE OPERATORI SOCIO SANITARI ED EDUCATORI DELLA PROVINCIA DI LECCE A BARI NEI PRESSI DELLA PRESIDENZA DELLA REGIONE PUGLIA