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Taranto Ilva: arrestato a Londra Fabio Riva ricercato da novembre. La famiglia: “Era in libertà vigilata”

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Il vice presidente del gruppo Riva Fabio Riva, figlio del patron dell'acciaio Emilio Riva (ai domiciliari da luglio del 2012), è stato arrestato ieri sera dalla polizia di Londra. Nei suoi confronti lo scorso 26 novembre il gip Patrizia Todisco aveva emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere e concorso in disastro ambientale ed avvelenamento di sostanze alimentari.

Riva si era sottratto all'arresto inviando una lettera da uno studio legale londinese dichiarandosi a disposizione delle autorità inglesi. Il 10 dicembre scorso la magistratura aveva spiccato un mandato di cattura europeo. Già domani infatti, secondo quanto si apprende, dovrebbe essere fissata l'udienza iniziale per l'estradizione il cui iter è presumibile possa durare tra i 40 e i 60 giorni.

La famiglia: “E' in libertà vigilata” – Secondo fonti vicine alla famiglia, Fabio Riva sarebbe in libertà vigilata dopo aver pagato una cauzione, come previsto dalla legge inglese. Le fonti sottolineano che è stato lui stesso, questa mattina, a presentarsi a Scotland Yard, come concordato con le autorità inglesi nelle scorse settimane. Le stesse fonti sostengono dunque che Riva non è stato arrestato ma è stato lui stesso a consegnarsi spontaneamente nel giorno stabilito con le autorità inglesi.

Depositata oggi l'istanza di dissequestro– Il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante ha presentato questa mattina un'istanza alla Procura di Taranto con la quale chiede la revoca del provvedimento di sequestro preventivo disposto il 22 novembre 2012, con l'impegno di destinare le somme ricavate dalla commercializzazione del prodotto sequestrato alle opere di ambientalizzazione previste dall'Aia, alla remunerazione delle maestranze e a quanto altro necessario per la sopravvivenza dell'azienda”. Lo fa sapere in una nota l'azienda, spiegando anche che “il Garante nominato dal Governo per l'attuazione dell'Aia avrà a disposizione i più ampi poteri per verificare il rispetto degli impegni da parte dell'azienda”.