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UE: Rapporto Agenzia europea dell’ambiente (Aea)

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Segnali positivi dall'ultimo rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea). In Italia il livello delle emissioni da inquinanti è migliorato nel nostro Paese. Ma questi benefici sono dovuti anche all'aggravarsi della crisi economica. Fra il 2010 e il 2011 l'Italia si è mantenuta per alcuni inquinanti al di sotto dei limiti Ue.

Gli ultimi dati dell'agenzia Ue per l'ambiente (Aea) ha esaminato i valori nazionali per ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili non metanici (NMVOC), anidride solforosa (SO2)e ammoniaca (NH3), che contribuiscono alla formazione dell'ozono e del particolato, oltre che all'acidificazione ed eutrofizzazione di suoli e acqua.

Ma nelle città l'inquinamento dell'aria è ancora spesso troppo elevato: “Anche se i nuovi dati mostrano alcuni chiari miglioramenti fra 2010 e 2011 – afferma Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'Aea – l'Europa ha ancora bisogno di lavorare duro per ridurre l'inquinamento dell'aria''. In particolare ''le emissioni dei trasporti sono ancora un grosso problema, specie in alcune città”.

Secondo i dati preliminari per il 2011, l'Italia è poco sotto i limiti Ue (indicati come 100%) per quanto riguarda gli ossidi di azoto (95%), ammoniaca (93%), NMVOC (89%) e anidride solforosa (44%).

Segnali positivi provengono anche sul fronte dei rifiuti. Continuando così si potrebbe arrivare al target Ue di riciclo dei rifiuti urbani del 50% per il 2020. Ma sono ancora ''enormi'' le differenze fra regioni, con un progressivo 'riscatto' della Campania che ha registrato fra il 2008 e il 2010 il salto maggiore nel tasso di riciclo (+14%), seguita da Marche (+13%) e Sardegna (+13%).

Sono cinque i Paesi ad aver già centrato l'obiettivo Ue di riciclo del 2020 nel 2010: Austria (63%), Germania (62%), Belgio (58%), Olanda (51%) e Svizzera (51%).

Per l'Italia, il rapporto Ue rileva forti differenze fra una regione e l'altra: nel 2010 il tasso di riciclo complessivo andava dal 9% della Sicilia al 59% del Veneto, il riciclo dei materiali dal 6% della Sicilia al 37% del Trentino Alto Adige e il riciclo dell'organico dall'1% della Basilicata al 26% del Veneto. Quanto al diffuso ricorso alla discarica, secondo l'Aea la tassa sulle discariche in Italia ''ha contribuito a dirottare i rifiuti'' altrove, ma con un ''effetto limitato, perche' la tassa e' ancora bassa'' e non darebbe''incentivi sufficienti per una scelta alternativa''.