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Cuneo fiscale 2023: busta paga da luglio 2023 i nuovi aumenti

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Confermato con la conversione del DL lavoro il nuovo esonero contributivo del 4% per redditi fino a 25/35mila euro da luglio 2023.
Da luglio 2023 le buste paga dei lavoratori dipendenti saranno un po’ più alte, grazie all’entrata in vigore del nuovo taglio al cuneo fiscale. Non tutti però vedranno crescere gli stipendi. La riduzione del cuneo anzitutto interesserà solo alcuni redditi. Inoltre, trattandosi di contribuzione per i contratti di lavoro dipendente, alcune tipologie di lavoratori restano fuori dalla sforbiciata decisa da governo Meloni.
Le retribuzioni interessate dall’aumento sono quelle da luglio a dicembre 2023: in tutto 5 mesi di taglio al cuneo. Dopodiché sarà necessario un nuovo rifinanziamento della misura per il 2024.
Questo è il testo dell’articolo 39 del decreto: “Per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023 l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore, determinato ai sensi dall’articolo 1, comma 281, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 è incrementato di 4 punti percentuali, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima”.
Cos’è il taglio al cuneo fiscale
Quando si riceve la busta paga si nota ogni mese che il lordo e il netto in busta differiscono notevolmente. Su uno stipendio lordo di circa 1800 euro spesso il netto può scendere a circa 1300 euro.
La differenza tra stipendio lordo e netto è il cuneo fiscale: la quota delle imposte sul lavoro (imposte dirette, indirette e contributi previdenziali).
È un peso che si dividono lavoratore e datore di lavoro. Quindi più bassa è la percentuale di cuneo fiscale applicato, più lo stipendio lordo si avvicina a quello netto con aumento delle somme percepite dal lavoratore.
Ecco perché il taglio del cuneo fiscale si traduce in un aumento delle buste paga dei lavoratori.
Taglio al cuneo fiscale del Decreto Lavoro 2023 ha introdotto un nuovo taglio al cuneo fiscale di 4 punti percentuali per tutti i lavoratori che già beneficiavano della precedente riduzione in vigore dallo scorso gennaio. Sarà in vigore per 5 mesi, da luglio a dicembre 2023.
In sostanza:
• i dipendenti con redditi fino a 25mila euro, che già beneficiavano del taglio al 3% del cuneo, con l’aggiunta di un altro 4% arriveranno da luglio a una sforbiciata complessiva di 7 punti percentuali in busta paga,
• i dipendenti con redditi fino a 35mila euro, che già beneficiavano del taglio al 2% del cuneo, con l’aggiunta di un altro 4% arriveranno da luglio a una riduzione totale di 6 punti percentuali in busta.
La misura agevolativa in trattazione si applica sulla quota dei contributi IVS a carico dei lavoratori in relazione a tutti i rapporti di lavoro subordinato diversi dal lavoro domestico. Il diritto alla fruizione dell’agevolazione, trattandosi di una riduzione contributiva per il lavoratore, che non comporta benefici in capo al datore di lavoro.

Ribadiamo quindi che l’esonero in questione è stato introdotto per creare uno regime contributivo speciale e vantaggioso relativo ai contratti di lavoro, a beneficio dei lavoratori dipendenti.
Taglio al cuneo fiscale: i beneficiari 2023
La riduzione del cuneo fiscale interesserà una determinata platea di lavoratori dipendenti e con redditi fino a 35mila euro (diverse percentuali di riduzione a seconda dello scaglione di reddito.
Gli esclusi dal taglio al cuneo fiscale 2023
La norma che ha istituito la riduzione del cuneo parla di esonero della quota contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore. Questi contributi sono dovuti dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, esclusi i lavoratori domestici.
• lavoratori autonomi, cococo e occasionali
• lavoratori domestici
• lavoratori dipendenti (pubblici e privati) con redditi eccedenti i 35mila euro l’anno.
Taglio al cuneo fiscale: i nuovi aumenti in busta paga
L’effetto potrebbe tradursi in un effettivo raddoppio di quanto fatto fino ad oggi. L’aumento in busta paga da luglio a dicembre 2023, in base alle ultime simulazioni, potrebbe tradursi di un aumento in busta paga:
• dai 50 agli 80 euro per lavoratori con redditi fino a 25mila euro (rispetto all’attuale situazione) da luglio a dicembre 2023
• dai 90 ai 100 euro per lavoratori con redditi fino a 25mila euro da luglio a dicembre 2023.
L’aumento degli stipendi in busta paga scatta a luglio, chi ne beneficia e quali sono le cifre
Grazie al taglio del cuneo contributivo, gli stipendi dei lavoratori dipendenti aumenteranno a partire dalla busta paga di luglio: chi ne ha diritto e di quali cifre stiamo parlando.
L’aumento di stipendio nella busta paga di luglio
Il nuovo taglio porterà un aumento variabile tra i 25 e i 65 euro, a seconda del reddito annuo lordo del singolo lavoratore dipendente. Ovviamente tutto dipende dall’importo che si percepisce, ma si può schematizzare l’aumento andando per scaglioni: chi guadagna 10mila euro l’anno, con un taglio del 7%, dovrebbe ricevere circa 25 euro in più netti in busta paga; per chi guadagna 15mila euro l’anno l’aumento dovrebbe aggirarsi intorno ai 35 euro netti; per chi guadagna 20mila euro l’anno si dovrebbe arrivare a circa 45 euro netti in più in busta; per chi guadagna 25mila euro annui, invece, l’aumento si aggirerà intorno ai 50 euro netti. Dopodiché il taglio passa al 6%: chi guadagna 30mila euro l’anno dovrebbe ricevere circa 60 euro in più in busta paga; chi ne guadagna 35mila, invece, dovrebbe veder aumentare il netto di circa 65 euro.
Nella tabella seguente gli importi medi di sconto contributivo che si traduce in aumento della retribuzione netta in busta paga

Taglio cuneo fiscale Dal 1 luglio al 31 dicembre 2023 Gli importi medi in busta paga
redditi fino a 35mila euro 6% della retribuzione imponibile da 90 a 100 euro in più
redditi fino a 25mila euro 7% della retribuzione imponibile da 60 a 70 euro in più


A cura del Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti Dott.Giuseppe Pietro Mancarella

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