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Forum per una finanza pubblica e sociale

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È nato il “Forum per una finanza pubblica e sociale”. Lo hanno fondato a Firenze realtà provenienti da tutta Italia.

Un'assemblea partecipata da realtà provenienti da tutta Italia ha fondato oggi pomeriggio a Firenze il “Forum per una finanza pubblica e sociale”. Obiettivo del Forum lavorare in tutto il Paese affinché la finanza pubblica torni ad essere al servizio dei bisogni dei cittadini e delle cittadine e non una mera leva speculativa per i poteri economici.

L'assemblea ha approvato inoltre due percorsi paralleli per arrivare in breve tempo a definire due leggi di iniziativa popolare. La prima sulla socializzazione e ripubblicizzazione della Cassa Depositi e Prestiti, la seconda sull'auditoria popolare e indipendente dei bilanci pubblici.

Il “Forum per una finanza pubblica e sociale” adotterà uno stile di lavoro aperto e inclusivo, e metterà insieme il livello locale a quello nazionale; le tante vertenze locali (acqua, beni comuni, grandi opere, difesa del territorio, occupazioni, lavoro, sanitá, ecc) disporranno così di competenze e strumenti condivisi e saranno motore delle iniziative nazionali.

La prima uscita pubblica del Forum è prevista per il 16, 17 e 18 maggio quando in tutta Italia si terranno iniziative di informazione e sensibilizzazione sui temi della finanza pubblica.

www.perunanuovafinanzapubblica.it

ASSEMBLEA NAZIONALE FORUM NUOVA FINANZA PUBBLICA E SOCIALE

Firenze, 13 aprile 2013

GRUPPO DI LAVORO CAMPAGNA CASSA DEPOSITI E PRESTITI

Sintesi delle decisioni prese

Al gruppo di lavoro hanno partecipato 92 persone, 27 delle quali sono intervenute.

La discussione è stata ricca e ha condiviso i seguenti punti e proposte:

a) il contrasto delle politiche di austerità promosse dietro l’alibi della crisi comporta la necessità di una riappropriazione sociale del credito e della finanza;

b) la diffusione delle conflittualità e vertenze aperte nel paese in campo sociale, ambientale e territoriale ha bisogno di un salto di qualità per passare dalla resistenza a valle sugli effetti delle politiche liberiste alla riappropriazione a monte dei luoghi della decisionalità collettiva (democrazia) e della destinazione della ricchezza sociale (finanza pubblica e sociale);

c) il primo obiettivo di questo percorso –che va direttamente a confliggere con l’ideologia del “i soldi non ci sono”-  è la riappropriazione sociale di Cassa Depositi e Prestiti;

d) nel merito, avviamo la campagna per la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti;

e) parliamo di socializzazione, perché consideriamo la ripubblicizzazione (ovvero la fuoriuscita del privato-fondazioni bancarie- e il superamento della forma societaria della SpA) tappa necessaria ma non sufficiente per definire la riappropriazione sociale di Cdp;

f) la socializzazione di Cdp comporta un radicale mutamento della sua funzione che deve divenire socialmente orientata in almeno tre direzioni : 1) il sostegno a tassi calmierati agli investimenti degli enti locali relativi ai servizi pubblici e al welfare locale; 2) il sostegno ai processi di riappropriazione sociale dei beni comuni; 3) il sostegno alla riconversione ecologica e democratica della produzione, a partire dalle esperienze di autogestione dei lavoratori nelle fabbriche occupate;

g) la campagna per la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti si collega direttamente e assume come propria la difesa integrale della funzione di Poste Italiane come servizio pubblico universale, contrastandone i processi di progressivo smantellamento e privatizzazione in direzione della trasformazione di Banco Posta in vera e propria banca e della messa sul mercato del servizio di recapito;

h) la campagna per la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti comporta un forte approfondimento collettivo sui percorsi di gestione partecipativa, democratica e territoriale della stessa che, al di là dell’enunciazione, dovranno poi trovare un’esplicitazione in proposte concrete;

i) i soggetti da coinvolgere nella campagna per la socializzazione di Cdp sono plurimi : 1) i cittadini tutti, a partire dalle fasce deboli della popolazione, prime vittime delle politiche di austerità; 2) i risparmiatori postali, direttamente interessati alla destinazione ed utilizzo dei propri risparmi; 3) i lavoratori delle Poste e dell’intero settore bancario e creditizio; 4) i movimenti sociali in lotta per la difesa dei diritti individuali e collettivi e per la riappropriazione dei beni comuni; 5) gli enti locali, come luoghi di prossimità democratica delle comunità locali;

L’avvio della campagna per la socializzazione della Cassa Depositi e Prestiti ha definito una prima scadenza di mobilitazione ed un primo strumento di prossima mobilitazione collettiva :

1) una tre giorni di mobilitazione nazionale (assunta in plenaria dal Forum per una finanza pubblica e sociale nel suo complesso) da attuare con iniziative in tutti i territori per i giorni 16-17-18 maggio;

2) la costruzione partecipativa di una proposta di legge d’iniziativa popolare per la socializzazione di Cdp; l’idea della proposta di legge risponde alla necessità di dare alla campagna, accanto ala sua diffusione territoriale, un obiettivo nazionale in grado di incidere sull’agenda politica del paese; l’idea di utilizzare lo strumento dell’iniziativa popolare risponde alla necessità di avviare nel paese, con la raccolta di firme, un vero e proprio processo di alfabetizzazione popolare di massa sui temi della finanza pubblica e sociale e sulla socializzazione di Cdp;

Nella costruzione della campagna per la socializzazione di Cdp, si è anche pensato alla costruzione di vertenze pilota che possano fungere da focus ed amplificatore degli obiettivi della campagna stessa : ad es. coinvolgere un ente locale nella richiesta formale a Cdp di un mutuo trentennale a tasso 0,5% o coinvolgere esperienze di fabbriche recuperate e autogestite – Ri-Maflow di Trezzano sul Naviglio (MI)- per effettuare la medesima richiesta e costruire intorno ad esse una mobilitazione collettiva.

Per l’avvio della campagna per la socializzazione di Cdp, si è infine condivisa l’esigenza di strutturare due gruppi :

a) un gruppo di coordinamento con funzioni di servizio per l’insieme della campagna Cdp;

b) un gruppo di lavoro per la stesura di una prima bozza della legge d’iniziativa popolare

 

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