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Provincia di Lecce: Energia – Ambiente: “basta alle scelte calate dall’alto”.

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I sottoscritti Consiglieri provinciali, con la presente, chiedono che nella seduta del prossimo Consiglio provinciale venga discusso l'allegato O.d.G..

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

PREMESSO

  • che la Puglia è la prima Regione per produzione di energia elettrica da fonti alternative (solare, eolico, bioenergie), la cui potenza complessiva installata, ad oggi, è di 4.080 MW alla quale la Provincia di Lecce contribuisce con una potenza istallata di 750 MW circa;
  • che la Puglia produce, complessivamente, energia per il doppio del suo fabbisogno, mentre a Brindisi esiste il primo polo energetico italiano di produzione di energia da fonti fossili;
  • che la Puglia ed in particolare il Salento, stanno pagando, in termini di qualità della vita e di danno alla salute, le conseguenze di una politica industriale ed ambientale poco rispettosa del territorio, fortemente impattante e per nulla confacente con le tradizioni culturali, naturalistiche e paesaggistiche;
  • che le cause di uno sviluppo non armonico e non sostenibile sono dovute, in primo luogo, all’assenza di strategie nazionali di lungo respiro, vedi il caso delle politiche energetiche, dove, a tutt’oggi, il settore vive alla giornata, con gravi conseguenze anche per l’economia e l’occupazione, perché i Governi di questi ultimi anni non hanno saputo mettere in atto una strategia coerente con le necessità del paese; 
  • che in questi giorni, finalmente, è stata elaborata una “Bozza di Strategia Energetica Nazionale”, i cui contenuti però sono in parte deludenti e non rispondono alle aspettative di chi sperava in una strategia che conciliasse: efficienza energetica, sostenibilità, crescita economica, valorizzazione e tutela delle risorse naturali, potenziamento delle energie rinnovabili, contenimento delle fonti fossi convenzionali;
  • che tra le priorità del Governo nelle linee di indirizzo della “SEN”, vi è: 
  • la ferma volontà di rafforzare le misure di rilancio e di supporto della produzione nazionale di idrocarburi per raddoppiare l’attuale produzione;
  • incrementare l’importazione di gas dal Sud verso l’Europa per rendere il nostro Paese importante crocevia per lo smistamento, garantire la sicurezza di approvvigionamento, favorire una riduzione dei prezzi;
  • che in Europa e nel mondo si va sempre di più affermando una politica energetica a favore delle rinnovabili e del contenimento delle fonti fossili inquinanti;
  • che la domanda di energia nei paesi sviluppati è in costante calo e che una sovrabbondanza  di rigassificatori e gasdotti potrebbe rivelarsi eccessiva, se non inutile, determinando così un impatto devastante, con gravi danni all’economia del territorio e al paesaggio;
  • che ricercare o estrarre petrolio nel mare Adriatico, a poca distanza dalle coste pugliesi e salentine, può compromettere in modo irreversibile quelle risorse che fanno del Salento una delle migliori zone d’Italia e d’Europa;
  • che i benefici economici che il Governo trae dalla svendita del proprio territorio per l’estrazione del petrolio sono irrilevanti e per nulla compensativi dei rischi che il territorio potrebbe subire dalle ispezioni sismiche e dalle trivellazioni.

CONSIDERATO

  • che occorre dire basta a questo tipo di interventi calati dall’alto, senza alcun preventivo coinvolgimento delle Amministrazioni locali e senza una reale ed efficace programmazione energetica, che tenga conto di quanto la Puglia ed il Salento hanno già dato in termini di produzione di energia e di conseguente danno a livello ambientale e alla salute;
  • che, se sacrificio deve esserci da parte delle popolazioni salentine perché il Governo centrale ha previsto interventi di così fatta natura, è indispensabile rivendicare adeguata compensazione economica;

ESPRIME

ferma contrarietà alla realizzazione di infrastrutture impattanti per impianti di rigassificazione ecc. ed alla concessione di autorizzazioni per operazione di ricerca e di estrazione di idrocarburi nel mare Adriatico e lungo le coste salentine;

INVITA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI LECCE

1. a rappresentare a livello governativo dette istanze, che non sono di natura campanilistica, bensì dovute alla necessità di tutelare ciò che rimane di questo territorio, già sfregiato nelle sue diverse componenti: naturalistiche, ambientali, paesaggistiche e di vivibilità.

2. a rivendicare, se necessario e come ultima analisi, un ruolo attivo nelle decisioni che dovessero riguardare la Provincia dalla presenza di gasdotti, se l’obiettivo del Governo è quello di approvvigionarsi di gas attraverso l’Adriatico e precisamente il Salento;

3. a chiedere ai soggetti interessati, che il ritorno economico dovuto a compensazione del sacrifico richiesto alle popolazioni salentine nonché del danno ambientale e paesaggistico subito, non fosse estemporaneo e ricadente sulle sole realtà comunali direttamente interessate, bensì avesse la durata pari alla presenza attiva degli impianti e riguardasse l’intera comunità leccese.

 

I CONSIGLIERI

Cosimo Durante

Alfonso Rampino

Gabriele Caputo

Roberto Schiavone

G. Salvatore Piconese

 

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