News

LA MANIFESTAZIONE DEL 26 MARZO A ROMA

0
0

Sabato 26 marzo a Roma, con la piazza S. Giovanni  gremita di gente entusiasta e festosa, è stata la conferma del moto popolare che nel Paese si va consolidando a tutela dei beni comuni, per la ripubblicizzazione dell’acqua e dell’energia, per la vittoria dei SI ai Referendum del 12 giugno.

Le voci dei comitato referendari , quelli dell’acqua, del nucleare, dei rifiuti , quelle dei sindaci e dei rappresentanti le municipalità di Parigi e Berlino per l’acqua pubblica, il delegato del comitato Egiziano che ha spiegato il legame che passa tra il bene acqua e la rivolta della primavera araba : tutte/i  hanno inteso denunciare il rifiuto dell’ennesima guerra per il petrolio, condannando l’intervento militare in Libia e, richiamando la necessità di mobilitarsi per fermare l’aggressione, per sostenere la ribellione ai regimi dispotici, per dare accoglienza ai profughi.

Il corteo ha sfilato per oltre 3 ore . Per lo più composto dal popolo dell’acqua disseminato in ogni angolo del Paese , con in testa i sindaci e i vessilli di 100 Comuni per l’acqua bene comune. Poi, le numerose articolazioni dei coordinamenti antinucleari e le associazioni ambientaliste. Tra le organizzazioni sindacali , la partecipazione della Confederazione Cobas è stata di gran lunga la più numerosa  e visibile . Altrettanto folta la presenza dei comitati di lotta per il diritto all’abitare.

Gli studenti universitari romani si sono congiunti alla manifestazione con un  corteo proveniente dalla Sapienza. Difettavano, e di molto, i centri sociali che tutt’ora non hanno inteso la sfida politica rappresentata dai referendum; così pure  i partitini della sinistra, che continuano nell’opera di utilizzare la piazza al solo fine di marcare la presenza mediatica dei loro leader.

In conclusione , l’ottima riuscita della manifestazione fa ben sperare nella conquista del quorum e quindi nella vittoria dei SI ai Referendum.

Non sarà né facile, né scontato ! Mancano poco più di 2 mesi al voto del 12 giugno, un tempo minimo per parlare con milioni di italiani e per convincerne almeno 30 milioni ad andare a votare  per interessi così evidenti e convenienti: la battaglia si vince con il porta a porta quotidiano, nella partecipata convinzione che il “ quorum siamo noi” !

Le bandiere dell’acqua sventolanti a decine di migliaia nel corteo, insieme a quelle antinucleari e della pace appese alle finestre e ai balconi, simboleggeranno per tutta la campagna referendaria la volontà degli italiani di cambiare, di farla finita con le politiche liberiste e guerrafondaie, avendo tra l’altro a disposizione lo strumento del plebiscito popolare del 12 giugno 2011.

Roma  27 marzo 2011             

CONFEDERAZIONE   COBAS