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Difendiamo i nostri ulivi, domenica 31 a Lecce, piazza S.Oronzo, dalle ore 15 sit in informativo.

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Il nostro Salento, ferito, è assalito da un branco di iene.
Difendiamolo, curiamolo, salviamolo.
Le ferite sono quei nostri ulivi sofferenti, insieme alla nostra terra, il suolo agricolo impoverito di vita, di humus, da decenni di avvelenamenti chimici e di abbandono.
La terra del nostro Salento ha bisogno di aiuto. E invece “le autorità” infieriscono.
La prima nostra richiesta è di aprire a 360° la ricerca scientifica per studiare tutti gli aspetti del complesso che porta gli essiccamenti (CoDiRO) ed arrivare ad una diagnosi. Rifiuto assoluto e continuato: hanno una “verità” preconfezionata: la xylella. E si rifiutano di vedere, per esempio, migliaia di ulivi con essiccamenti e senza xylella.
E si rifiutano di prendere in esame l’ipotesi di cercare delle vie di convivenza col CoDiRO, certamente possibili e in parte praticate in buona parte (ma non solo) da iniziative di buona volontà. Vogliono soltanto fingere di “fermare la diffusione della xylella”, pur sapendo che, per le caratteristiche del batterio, questa operazione è certamente impossibile ed infatti mai a nessuno, in nessuna parte del mondo è riuscita. Il problema è che le loro strategia finta porta a disastri veri: obbligo di irrorazione a tappeto di veleni “per sterminare l’insetto vettore”, come se la cosa fosse possibile, che porta soltanto ad avvelenare la nostra terra, la nostra acqua, noi stessi, tutti. E porta anche, per chi coltiva in biologico, a perdere la certificazione, per esempio.
Altro disastro inutile: l’abbattimento degli ulivi “infetti”, anche millenari, monumentali, molti dei quali sanissimi e produttivi. Addirittura, nella “zona cuscinetto”, intorno ad ogni ulivo “infetto” c’è l’obbligo di distruggere tutto per oltre TRE ETTARI di terreno sano e produttivo, assolutamente senza nessun motivo, per puro vandalismo.
E nelle ultime disposizioni di legge la presenza del batterio può essere stabilita “con un esame visivo”: in pratica chiunque, se vuole eliminare degli alberi, può “vedere” il batterio e condannare quegli alberi. Eliminare i nostri patriarchi, anche sani, per reimpiantare soltanto varietà “forestiere”, brevettate, che, oltretutto, non sono immuni da attacchi di xylella e che abbisognano di grandi quantità di “chimica” e, soprattutto, di acqua, che non c’è. Solo chi sottostà a questo diktat può ricevere “aiuti”, che però, in buona parte, sono trattenuti dalle associazioni di categoria che “sbrigano la pratica”. E comunque i “piccoli” olivicoltori sono esclusi da qualsiasi beneficio. Come anche chi ha subito danni da CoDiRO e vuole salvare i suoi alberi. È chiara la volontà di penalizzare i “piccoli”, l’agricUltura tradizionale, di qualità, per imporre un latifondo “industrializzato”, con tutte le tragedie ambientali e sociali che ne conseguono. Un branco di iene che vuole “divorare” il nostro Salento, col pretesto della xylella.
Noi del Popolo degli Ulivi resistiamo con tutte le nostre forze a questa aggressione e proponiamo esattamente il contrario: che siano aiutati soprattutto i “piccoli” proprietari, che sono la maggior parte in Salento e chi si impegna a curare la terra “ammalata” e quindi gli alberi che da lei traggono la vita. E senza passare attraverso la burocrazia delle associazioni di categoria: l’aiuto vada a chi lavora la terra e a nessun altro.
Vieni domenica pomeriggio, 31 Marzo, a Lecce, in piazza S.Oronzo. Partecipa al nostro “sit in informativo”, invita anche altri. Potremo discutere insieme di questo, ti informeremo con precisione sul nostro pacchetto completo di proposte: sarà un’occasione per difendere insieme la nostra terra e impostare, insieme, un sano rilancio della agricUltura dei nostri avi coniugata armonicamente con gli studi più innovativi di agro-ecologia: realizziamo insieme l’utopia concreta.
https://www.facebook.com/events/314613772585445/

Il Popolo degli Ulivi