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Bari: vittoria dei genitori no locali alla parrocchia

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Il Consiglio Comunale di Bari ha approvato ieri una mozione per il recupero di alcuni ambienti della scuola Mazzini che erano stati concessi per 19 anni alla attigua parrocchia del Sacro Cuore.

             La vicenda,  di  cui ItaliaLaica ha dato già ampia notizia,  era scoppiata quando con l'apertura dell'anno scolastico docenti e genitori si erano visti sottrarre diversi ambienti, necessari per l'attivazione della mensa e di altra sezione per l'infanzia.
              Il vasto fronte di cittadini,  genitori di oltre 1200 minori, corpo docente con la dirigente Maria Dentamaro l'ha così spuntata.  
              E' venuta  a cadere la precedente delibera consiliare, votata all'unanimità, risultata fondata su una istruttoria, rivelatasi carente e sfalsata, per la quale dovrebbe essere chiamato a rispondere il dirigente del settore competente. 
              E' risultata sconfitta la persistente volontà del Sindaco Emiliano, che quella scelta ha tentato fino all'ultimo di caldeggiare,  investendosi addirittura del compito di mediare fra due entità, la scuola e la parrocchia, per lui entrambe meritevoli di sostegno.
              Difatti sulla mozione il massimo amministratore della città si è astenuto per non oscurare la sua attenzione, la sua nota sensibilità ex aequo per gli interessi della scuola pubblica, insieme a quelli per lui comprimari delle attività parrocchiali.
              Emiliano si è pure rammaricato non per il danno che stava per essere subito dalla comunità scolastica del Mazzini, ma per  una “guerra” scoppiata “fra laici e cattolici, un vecchio vizio italico”.
              Non può sfuggire ad un “primo cittadino”, peraltro anche giurista, che si può evitare la guerra tra il trono e l'altare, occupandosi dei fanti e tralasciando i santi. 
              La laicità non è solo retta regola della buona ed imparziale amministrazione, ma anche valida ed efficace pratica di convivenza fra poteri, civico e religioso, che per l'eluso richiamo costituzionale all'art.7, dovrebbero restare nel rispettivo ambito “autonomi e sovrani”.
                    Giacomo Grippa