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revoca avviso pubblico a tempo determinato dell’ASP di Crotone per Operatori Socio Sanitari

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La scrivente O.S. Cobas Pubblico Impiego di Lecce, facendo seguito alla Deliberazione del Direttore Generale n. 134 del 4 dicembre 2020 con cui si pubblica un “avviso pubblico di manifestazione di interesse finalizzata al conferimento di incarichi a tempo determinato di 3 mesi presso l’ASP di Crotone per Operatori Socio Sanitari (O.S.S.) categoria “BS”, ne richiede la revoca in autotutela.
Nella Deliberazione n. 134 del 4 dicembre 2020 dell’Azienda Ospedaliera Provinciale “San Giovanni di Dio”, il Direttore Generale Francesco Masciari afferma che non vi sia, nella Regione Calabria, alcuna graduatoria attiva al fine di poter reclutare il personale idoneo necessario a fronteggiare l’emergenza in atto.
Ciò è errato e a tal fine si rammenta che, sempre in merito al reclutamento di personale professionale OSS, è stata emanata, il 2 dicembre 2020 deliberazione n.1236 dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, con la quale si è richiesto il reclutamento di varie unità di operatore socio sanitario, a tempo indeterminato e tempo pieno, dalla graduatoria approvata con deliberazione n. 173 del 13 marzo 2019 dell’Azienda Ospedaliera Ciaccio di Catanzaro. Quest’ultima ha fatto presente che la posizione utile a scorrimento a quella data era a partire dal n. 106 posto, e che, la suddetta graduatoria attiva ha da smaltire ulteriori 113 unità.
La scrivente O.S. Cobas Pubblico Impiego chiede pertanto a codesta Azienda Ospedaliera di verificare lo stato della graduatoria attiva dell’Azienda di Catanzaro nonché di altre nella Regione Calabria procedendo alle assunzioni come previsto dalle graduatorie a tempo indeterminato facendole cosi scorrere, e solo al loro esaurimento, di adottare le misure previste dall’art. 9 della legge n. 3/2003 che dispone che, a decorrere dal 2003, fermo restando quindi quanto previsto dall’articolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, in materia di programmazione delle assunzioni, con regolamento emanato ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro per la funzione pubblica, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabiliti le modalità e i criteri con i quali le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, e gli enti pubblici non economici possono ricoprire i posti disponibili, nei limiti della propria dotazione organica, utilizzando gli idonei delle graduatorie di pubblici concorsi approvate da altre amministrazioni (e in questo caso della graduatoria del Riuniti di Foggia) del medesimo comparto di contrattazione rammentando che tutti i suddetti interventi normativi e giurisprudenziali hanno esteso la possibilità di utilizzo delle graduatorie concorsuali, mediante il loro scorrimento, per l’assunzione dei candidati idonei non vincitori.
Da tali disposizioni emerge come venga visto con favore l’utilizzo delle graduatorie per ulteriori assunzioni.
Vivere in una regione che ha un disperato bisogno di personale sanitario e partecipare a un concorso in Puglia pur di realizzare il sogno di una vita.
È il paradosso dei 700 operatori socio-sanitari calabresi inseriti, quali idonei, nella graduatoria degli Ospedali Riuniti di Foggia e adesso decisi a non perdere l’occasione offerta loro dalle pronunce di varie sezioni regionali della Corte dei Conti che, sostanzialmente, aprono le porte allo scorrimento delle graduatorie anche in regioni diverse da quella di formazione. Da Foggia parte, dunque, la battaglia contro altri concorsi e manifestazioni di interesse che bloccherebbero lo scorrimento delle stesse graduatorie ancora attive in Calabria. Altro che operatori socio-sanitari l’un contro l’altro armati.
Sì, perché la carica dei 700 si scaglia contro eventuali altri concorsi, ma sostiene senza remore che «la prima cosa da fare in Calabria sia esaurire le graduatorie ancora attive». In pratica, gli idonei di Foggia entrerebbe in gioco in un secondo momento ovvero a cose fatte per i circa 400 operatori socio-sanitari che al momento, tra Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria, sono ancora in attesa di assunzione. «Chiudere i rubinetti dei concorsi» e in definitiva la ricetta che ha messo in rete i 700 idonei della graduatoria di Foggia e che da mesi ormai spopola anche in Calabria come peraltro dimostra la contrarietà dei SiCobas calabresi al concorso indetto dall’Azienda ospedaliera Annunziata di Cosenza.
Ecco perché a essere etichettati come i guastafeste di turno scesi in campo con il supporto dei Cobas di Lecce per rompere le uova nel paniere a chi da tempo attende l’assunzione a tempo indeterminato, confidando nell’esaurimento delle graduatorie attive in Calabria, proprio non ci stanno. Hanno ben altre ambizioni che rilanciano facendo leva sulla disponibilità del governatore della Puglia a cedere la graduatoria, ma soprattutto su un dato inconfutabile: «L’emergenza sanitaria in Calabria impone l’immediato reclutamento di personale».
La scrivente O.S. Cobas Pubblico Impiego chiede la revoca in autotutela della Deliberazione del Direttore Generale n. 134 del 4 dicembre 2020 con cui si pubblica un “avviso pubblico di manifestazione di interesse finalizzata al conferimento di incarichi a tempo determinato di 3 mesi presso l’ASP di Crotone per Operatori Socio Sanitari (O.S.S.) categoria “BS”.

Lecce, 09 Dicembre 2020

Confederazione Cobas Lecce
Cobas Pubblico Impiego
Dott.Giuseppe Pietro Mancarella

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