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Abolizione delle Province: Scappati i buoi si chiudono le stalle? A proposito della Lettera del Presidente dell’Upi ai dipendenti delle Province italiane.

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Prendiamo atto della pur tardiva presa di posizione dell’unione Province Italiane, soprattutto all’indomani di  una sentenza del Tar che dimostra la incostituzionalità della spending review e la illegittimità dei tagli ai capitoli di bilancio .

Siamo contrari all’idea che questi tagli si possano rinegoziare quando invece andrebbero solo rimossi perché le conseguenze negative sono state subite dai servizi con scarsa manutenzione degli edifici scolastici e delle strade, minori controlli a difesa dell’ambiente, uffici per l’impiego allo sbando.

Non sono in pericolo solo 56 mila posti di lavoro come detto dall’Upi ma  sono quasi 100 mila i lavoratori a rischio se inseriamo nel computo ale ditte appaltatrici e le società di proprietà delle Province

Siamo certi che la presa di posizione , pur tardiva, sia importante ma bisogna focalizzare l’attenzione sui posti di lavoro, sulle funzioni spettanti alle province e sulla loro stessa portata sociale ed economica.

Il confronto non deve avvenire nelle segrete stanze dei ministeri ma riguardare i 100 mila lavoratoritrici che ruotano attorno alle province e tutti i cittadini che rivendicano la inalienabilità dei diritti alla salute, alla sicurezza , all’istruzione

E’ sempre più evidente che con la scusa dei tagli agli sprechi stanno distruggendo posti di lavoro e servizi

COBAS PUBBLICO IMPIEGO