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Contestazione direttive al personale Medico Infermieristico e OSS

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Spett.le
Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) Lecce
c.a. Direttore Generale Dott. Rollo
c.a. Direttore Sanitario Dott.Carlà
c.a. Direttore Prevenzione Dott. De Filippis

Spett.le
Presidio Ospedaliero San Giuseppe di Copertino
c.a. Direttore Sanitario Dott. Cosimo Longo
c.a. Ufficio Medico Competente


Oggetto: lettere al personale Medico Infermieristico OSS, del reparto Covid-19 post acuzie dell’Ospedale di Copertino, del 31/03/2020 e del 02/04/2020


La scrivente O.S. Cobas Pubblico Impiego di Lecce, continua a rimanere basita per i comunicati al personale Medico Infermieristico e OSS, che responsabili e consulenti continuano a diramare, ignorando quello che succede in analoghi reparti della stessa azienda e nel resto del Paese, molto spesso le evidenze scientifiche e quasi sempre il buon senso.
Nonostante la grande quantità di operatori sanitari infettatasi, mettendo in ulteriore difficoltà un sistema già allo stremo, compresi professionisti che di queste patologie se ne occupano giornalmente e in prima persona.
Nello specifico, i pazienti post acuzie, evidentemente ancora tampone positivi, sono contagiosi esattamente come quelli in fase acuta, quindi, in relazione all’utilizzo dei camici monouso al posto delle tute total body con codice EN 14126, siamo molto scettici sulla reale protezione dei lavoratori.
Ci chiediamo anche, visto quanto scritto, quale esalato in più possano emettere le salme, in confronto ad un paziente che respira e tossisce, si da giustificare, giustamente, l’utilizzo della tuta integrale per trasportare le salme, ma non per assistere i pazienti vivi.
Contestiamo la previsione da infimi cartomanti, di “improbabile ma possibile peggioramento” delle condizioni dei pazienti.
Usando lo stesso metro, da cartomanti, non si spiegherebbe la presenza del Chirugo o del servizio (?) di terapia intensiva con 4 posti letto (attrezzati però con ventilatori domiciliari).
Conoscendo, dalla palla di cristallo, che i pazienti sono tutti in ottime condizioni, visto che “non si instaurerà terapia antivirale se non già in corso, i pazienti devono essere stabili emodinamicamente e con assenza di necessità di ventilazione attiva o passiva,” sarebbe sufficiente la quarantena domiciliare, in attesa di negativizzazione del tampone. Costerebbe molto meno.
Riportiamo fedelmente: “E’ prevista l’apertura delle finestre ogni due ore, per 5 minuti per permettere il ricambio d’aria”. Questo conferma l’alta pericolosità dello stazionare nelle stanze, e la necessità di aspiratori, come già da noi richiesto in una precedente missiva.
Ribadiamo la inutilità alla protezione degli operatori, delle mascherine chirurgiche, che non proteggono chi le indossa ma le persone nelle vicinanze; ancora meno quelle in distribuzione in questi giorni, prive della certificazione obbligatoria.
In relazione alle mascherine FFP2 e superiori, come chiaramente indicato su tutte le confezioni e dalla certificazione del Ministero, le mascherine, una volta estratte dalla confezione che all’atto dell’apertura deve essere integra, hanno un tempo di utilizzo limitato, a prescindere dal fatto se utilizzate o meno.
Nelle lettere in oggetto, manca il parere del medico competente e del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, come prescritto, per cui chiediamo:
• una dichiarazione in merito del Medico Competente del Presidio ospedaliero di Copertino;
• una dichiarazione in merito del responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione della ASL;
• la modifica delle direttive, si da poter unificare la protezione del personale a contatto con pazienti contagiosi, in tutta l’ASL Salentina.

Lecce, 04 Aprile 2020

Confederazione Cobas Lecce
Cobas Pubblico Impiego
Dott.Giuseppe Pietro Mancarella

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