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Il Movimento No TAP della provincia di Brindisi organizza un dibattito pubblico Lunedì 30 Luglio alle ore 21,00 in Piazza della Vittoria a Lendinuso – comune di Torchiarolo sul tema del gasdotto TAP e interconnessione TAP/Snam.

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Il Movimento No TAP della provincia di Brindisi organizza un dibattito pubblico Lunedì 30 Luglio alle ore 21,00 in Piazza della Vittoria a Lendinuso – comune di Torchiarolo sul tema del gasdotto TAP e interconnessione TAP/Snam.
Il titolo della iniziativa è:
PER CONTINUARE A DIRE NO A TAP E SNAM
A questa assemblea parteciperanno tutti i Sindaci dei Comuni interessati dal passaggio del gasdotto di interconnessione TAP/Snam allo scopo di costruire una linea comune contro il gasdotto e di favorire la crescita di una opposizione popolare.
Oltre agli interventi dei Sindaci interverranno l’ Avv.Alessandro Calò il quale ha seguito le pratiche dei “preliminari di esproprio” fatto ad opera di Snam ai contadini e proprietari dei terreni interessati al passaggio del gasdotto e un portavoce del Movimento NO TAP.
A condurre il dibattito sarà Cosimo Quaranta del Movimento NO TAP della provincia di Brindisi.
Il Movimento NO TAP della provincia di Brindisi intende sostenere con questo incontro come il territorio salentino, da Melendugno a Brindisi, sia totalmente contrario alla realizzazione di una opera perfettamente inutile che non porterà alcun beneficio e vantaggio al Paese, tanto meno alla Puglia e ai territori salentini interessati.
E’ l’ennesima grande opera inutile, molto onerosa per i contribuenti italiani, fortemente dannosa per l’ambiente e la salute e anche fortemente impattante sul paesaggio e sulla economia dei territori attraversati.
TAP, oltre ad attuare una militarizzazione del cantiere, per comprare i consensi sta tentando di distribuire milioni di euro in sponsor di iniziative “culturali”, di feste patronali, facendo persino l’elemosina di qualche soldino ad enti e associazioni di volontariato locali.
Ma TAP ha trovato un muro davanti a se, per certi versi inaspettato.
La volontà popolare rimane ferma e compatta sulle sue posizioni di contrarietà che passano attraverso le numerose manifestazioni e iniziative sul territorio, non ultima la legittima contestazione alla Ministra per il Sud Barbara Lezzi all’Università di Lecce alla fine di un convegno sulla precarietà.
Come tra l’altro non è accettabile la idea del Governatore della Puglia , Michele Emiliano , riproposta con forza in questi giorni di spostare l’ approdo TAP a Brindisi in una situazione ambientale, secondo lui, già fortemente compromessa.
Continua ad affermare di voler decarbonizzare la Centrale Enel di Cerano destinata invece alla prossima chiusura sia su decisione della stessa Enel che in coerenza alla nuova SEN (Strategia Energetica Nazionale).
D’ altra parte ci troviamo di fronte ad un governo che balbetta sempre più sull’argomento dimenticando i voti e gli impegni presi con le popolazioni interessate.
Così come l’impressionante silenzio avuto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la visita in Azerbaijan dove ha incontrato il Presidente “dittatore” Ilham Aliyev sulla condizione dei diritti umani nel paese e sui livelli altissimi di corruzione.
Corruzione così presente nel paese capace di elargire cifre da capogiro in tangenti internazionali per assecondare e facilitare le procedure per la costruzione del gasdotto dal quale il solo Aliyev e i suoi fedeli sodali ne possono trarre enormi vantaggi economici.
Il Presidente della Repubblica Italiana è stato esemplare, deciso, categorico, nell’ affermare durante l’incontro con il Presidente azero Aliyev che il Tap è fondamentale e che si deve costruire a tutti i costi.
La tracciatura delle tangenti internazionali sono talmente evidenti che sono ormai diventate cronaca giudiziaria per via di una grande inchiesta internazionale.
Inchiesta che lo stesso Parlamento Europeo ha dovuto prendere atto e comminare la perpetua interdizione a dodici parlamentari componenti del Consiglio d’ Europa.
Questi avevano in qualche maniera ricevuto benefici diretti e/o indiretti dal giro di denaro azero servito appunto per agevolare gli iter del gasdotto che, vogliamo ricordarlo, nel suo complesso generale vale 45 miliardi di dollari!
Tra questi dodici europarlamentari spicca il nome di Luca Volontè.
Anche le indagini sulla morte della giornalista maltese Dafne Caruana Galizia sembrano confermare quella scia di malaffare che si porta dietro l’affare Tap.
Arriva per ultimo il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump che afferma che per liberarci da un forte legame con la Russia è necessario il gas Azero.
Trump forse non sa che il gas proverrà proprio dalla Russia.
L’assemblea dei Sindaci di Lunedì 30 Luglio avrà il compito quindi di discutere sulle possibili azioni che si dovranno mettere in campo per contrastare la costruzione del gasdotto TAP/Snam.
Come tutti sanno i passati governi hanno deciso, attraverso l’adozione di alcune leggi, che le scelte energetiche vengono fatte direttamente Roma.
Il Governo decide per le comunità locali che per legge devono solo sottostare alla sua decisione; si cancella così qualsiasi significato alla parola democrazia.
Proprio da questa mancanza di democrazia “sostanziale” nasce nell’ultimo anno la resistenza di migliaia di cittadini, salentini e non, che hanno contrastato non solo sulle carte ma anche fisicamente quello che è una imposizione violenta calata dall’alto sui territori.
Nell’ultimo anno gli abusi di Governo e Tap hanno prodotto centinaia di denunce, multe, arresti, ma la partecipazione popolare invece di diminuire è fortemente aumentata.
E’ sempre più necessario allargare la opposizione ai territori che nella protesta popolare sa TAP e Snam sono rimaste ai margini.
Ci riferiamo soprattutto ai Comuni del Brindisino interessati al passaggio del Gasdotto TAP/Snam.
E’ il momento di unirsi in una grande coalizione popolare che veda proteste davanti ai cantieri non più delegate solo a gruppi di generosi cittadini ma a migliaia e migliaia di persone.
Così come abbiamo visto a Sulmona, comune interessato al passaggio del gasdotto e alla costruzione di una centrale di compressione, dove il 21 aprile scorso si è svolta una grande manifestazione popolare con decine di migliaia di partecipanti.
Quello che abbiamo di fronte è uno scontro con il Governo centrale a cui abbiamo solo una richiesta da fare: cancellare qualsiasi ipotesi di costruzione del gasdotto TAP ovunque lo si intenda fare approdare.

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