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doppia vittoria a Gallipoli e San Nicandro Garganico per i lavoratori licenziati illegittimamente da Gial Plast.

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Con l’estate ormai alle porte arriva anche il 21° reintegro che spalanca le porte lavorative ad un dipendente Gial Plast del Comune di Gallipoli Trianni Scigliuzzo Damiano, e con la vittoria del reclamo dopo la vittoria in primo e secondo grado cioè in appello ha ottenuto la conferma del reintegro immediato nel Comune di San Nicandro Garganico Biscotti Massimiliano Onofrio dopo essere stati licenziati illegittimamente dalla società Gial Plast.
Dopo tante iniziative sindacali e quella giudiziaria finalmente è arrivata un’altra soddisfazione dopo questo periodo di buio legato alla pandemia da Coronavirus si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel.
Il Tribunale di Lecce in composizione monocratica, in persona del dott. Amato Carbone, in funzione di giudice del lavoro, ha accolto in pieno il ricorso presentato a difesa del lavoratore Trianni Scigliuzzo Damiano dall’avvocato Speranza Faenza, e ha dichiarato “accoglie il ricorso e per l’effetto condanna la resistente alla reintegra del lavoratore nel posto di lavoro e al pagamento di una indennità risarcitoria commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto dal licenziamento sino alla reintegra e nel limite massimo di 12 mensilità oltre che al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali”.
Il Tribunale di Foggia sezione Lavoro composto dal Giudice Lilia Maria Ricucci ha accolto in pieno la difesa del lavoratore Biscotti Massimiliano Onofrio dall’avvocato Michele Caruso, ha annullato il licenziamento irrogato dalla Gial Plast ordinando il reintegro sul posto di lavoro nel Comune di Sannicandro Garganico confermando in pieno la validità della sentenza di primo grado e con condanna alla società reclamante Gial Plast del pagamento delle spese di giudizio.
Il sindacato Cobas ha sempre ribadito il concetto che i lavoratori reinseriti da oltre 20/30 anni nel mondo del lavoro e che avevano pagato il loro debito con la giustizia non potevano essere licenziati.
Attualmente abbiamo registrato n.21 reintegre:
1) n.6 reintegre a Gallipoli Caiffa Sebastiano, Carroccia Luigi, Carroccia Giuseppe, Franza Maurizio e Trianni Scigliuzzo Damiano per Gial Plast e 1 di Cardellini Salvatore per la Colombo;
2) n.3 reintegre a Ugento di Preite Antonio, Civilla Rino e Pizzi Luigi Tommaso per Ecotecnica subentrante a Gial Plast;
3) n.2 reintegre a Parabita di Coronese Antonio e Toma Luigi per AXA subentrante a Gial Plast;
4) n.2 reintegre a San Nicandro Garganico (Foggia) di Buca Vincenzo e Biscotti Massimiliano per Gial Plast.
5) n.3 reintegra a Ostuni (Brindisi) di Lacorte Antonio, Bagorda Luigi e Paparella Biagio;
6) n.3 reintegre a Fasano (Brindisi) Lagalante Nicola, Legrottaglie Giulio e Natola Antonio per Gial Plast.
Una vittoria a Racale di Casole Michele per licenziamento illegittimo subito da parte di Gial Plast con pagamento di 15 mensilità ma non reintegrato sul posto di lavoro perché assunto subito dopo l’entrata in vigore del Jobs Act renziano.
Infatti, la spada di Damocle permane su coloro che sono stati assunti sotto la vigenza del Jobs Act. Alcuni magistrati hanno ritenuto opportuno applicare un risarcimento economico e non anche la reintegra. Una importante apertura viene proprio dalla Suprema Corte che con sentenza n.12174 del 8.5.2019 ha affermato che, anche ai sensi del Jobs Act, l’insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore – che dà luogo alla reintegra dello stesso – comprende non soltanto i casi in cui il fatto non si sia verificato nella sua materialità, ma anche tutte le ipotesi in cui il fatto, materialmente accaduto, non abbia rilievo disciplinare.
Il Jobs act nella parte in cui non prevede una reintegra sul posto di lavoro, a causa di un licenziamento illegittimo è stato ritenuto lesivo dei diritti del lavoratore dal Comitato europeo dei diritti sociali poiché in contrasto con l’art. 24 della Carta sociale europea, che sancisce il diritto alla reintegra per ogni lavoratore ingiustamente licenziato, oppure, se questa non è concretamente praticabile, un risarcimento commisurato al danno subito, senza tetti di legge.
Altro reintegro avuto il 20 gennaio dal lavoratore Carrieri Dario di Ecoworld, che si va a sommare ai precedenti e che purtroppo attualmente a distanza di 5 mesi non è tornato sul proprio posto di lavoro perché la cooperativa ha presentato reclamo.
Grande soddisfazione per il Cobas che non ha mai mollato un istante a stare al fianco dei lavoratori raccogliendo un risultato a dir poco importante.
La preoccupazione adesso rimane per tutti gli altri lavoratori ancora a casa e senza stipendio in tempo di pandemia da coronavirus.
La scrivente O.S. Cobas di Lecce aveva chiesto in data 30 dicembre 2019 un incontro urgente con la società Colombo per comprendere le decisioni poste in essere a seguito della revoca da parte del Tribunale della misura interdittiva antimafia e chiedendo il reintegro immediato dei n.4 lavoratori del Comune di Gallipoli illegittimamente licenziati e senza ammortizzatori sociali.

Foggia, Brindisi e Lecce, 15 Giugno 2020

Per il Cobas Puglia
Roberto Aprile (Cobas Brindisi)

Giuseppe Mancarella (Cobas Lecce)

Antonio Preite (Cobas Foggia)