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Il Buon Natale di Renzi!!! Il pacco natalizio del Governo Renzi: miseria, disoccupazione, precarietà e aumento delle spese di guerra

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Alla vigilia di Natale il Governo Renzi ha “chiuso” la partita parlamentare con l'approvazione del Jobs Act. Gli ex dirigenti oggi in Parlamento hanno votato le leggi.

Sul nuovo contratto che entrerà in vigore in gennaio “si passa da una tutela reale, concreta, alla monetizzazione di quella tutela”.

Con la fine dell'articolo 18 non esiste più una tutela reale del lavoratore in caso di licenziamento, al reintegro subentra la monetizzazione. Secondo quanto scrivono le agenzia di stampa, che con questo tipo di contratto “si passa da una tutela reale, concreta, alla monetizzazione di quella tutela”

Con 4 soldi i padroni cacciano via i lavoratori forti dello smantellamento di quelle tutele conquistate con il biennio di lotte 196869 (Statuto dei lavoratori)

La legislazione in materia di lavoro viene così definitivamente stravolta a  favore dei padroni.

Il reintegro resta solo in caso di una condanna per licenziamento ingiustificatodiscriminatorio e non sarà superabile dal datore di lavoro con il cosiddetto opting out, una sorta di super indennizzo. Ma attenzione che i costi a carico dei lavoratori per i processi sono ormai insostenibili e le condizioni per ricorrere al tribunale ridotte all'osso.

I padroni se la cavano con poco, una autentica miseria: indennizzi andranno da 4 a massimo 24 mensilità; l'aumento sarà di due mensilità per ogni anno di servizio. Ma nelle ultime ore il Governo Renzi è riuscito perfino a peggiorare il testo (come fatto con le province nella Legge di stabilità): si estende “lo stesso regime” dei licenziamenti individuali ai collettivi.

Nel frattempo la crisi non investe le spese militari e la legge di stabilità conferma la stessa cifra del 2014 con aggiunta di 5 e passa miliardi di euro per nuovi armamenti il capitolo soldi riguarda i nuovi ammortizzatori sociali: nasce la Naspi, cioè Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego e va a sostituire aspi e mini aspi decisi dalla fornero.

Corrisponde al 75% dell'ultima busta paga, al massimo arriverà a 1300 euro mensili non durerà più di due anni, per richiederla saranno necessari almeno tredici settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti e almeno 18 giornate di lavoro effettivo nell’ultimo anno. Per avere la Naspi sarà obbligatoria la partecipazione alle iniziative di attivazione lavorativa e ai percorsi di riqualificazione professionale.

Il 1 maggio 2015 vedrà la luce l’Asdi, l’Assegno di disoccupazione, in via sperimentale per l’anno 2014, erogato al massimo per sei mesi e pari al 75% dell’ultimo trattamento percepito ai fini della Naspi. Anche qui non è lecito capire se i soldi stanziati siano sufficienti e la partecipazione è vincolata alla partecipazione a corsi organizzati dai centri per l'impiego per altro in via di smantellamento. Altro che rivoluzione copernicana, il governo Renzi ha cancellato il lavoro a tempo indeterminato, generalizzando la precarizzazione.

Dopo il via libera del Consiglio dei ministri ai decreti attuativi del Jobs Act che eliminano l'obbligo del reintegro in caso di licenziamenti economici. Sono norme ingiuste, sbagliate e punitive.

Quello che c'è di certo è la libertà di licenziamento.