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Disastro Ospedale San Giuseppe di Copertino

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Spett.le
Regione Puglia
c.a. Presidente Michele Emiliano
c.a. Direttore Dipartimento Promozione della Salute Dott.Vito Montanaro

Spett.le
Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) Lecce
c.a. Direttore Generale Dott. Rollo
c.a. Direttore Sanitario Dott.Carlà

Spett.le
Presidio Ospedaliero San Giuseppe
c.a. Direttore Sanitario Dott. Cosimo Longo

Spett.le
Comune di Copertino
c.a. Sindaco Prof.ssa Sandrina Schito
c.a. Consiglieri Comunale

Oggetto: Disastro Ospedale San Giuseppe di Copertino


La scrivente O.S. Cobas Pubblico Impiego di Lecce, constata che l’ospedale San Giuseppe da Copertino, da una settimana, è tornato a disposizione di tutta la popolazione, dopo essere stato a disposizione dei pazienti infettati dal coronavirus.
Ci eravamo proposti il silenzio per un pò di tempo, ma la situazione organizzativa è veramente al limite della follia, perché in questo ospedale, che somiglia sempre più ad una comune degli anni ’70 in cui ognuno fa quello che vuole, la farsa ha preso ormai il posto della realtà, l’ignoranza regna sovrana (cit) e la rabbia degli operatori sanitari non è più gestibile.
La disorganizzazione totale del periodo covid, continua ancora, tanto che non si riescono ad eseguire i controlli come TAC torace, esami del sangue e visite di controllo sui pazienti covid dimessi. I reparti riaperti con tante limitazioni, tra cui i posti letto dimezzati e la cronica assenza di primari, sono solo un regalo alle vanitose aspirazione dei politici.
– Il trasfusionale non esiste, tutti gli operatori sanitari sono ancora sparsi in tutti i presidi della ASL di Lecce;
– la Terapia intensiva post operatoria non è mai stata allestita né aperta, dove sono finiti i 200 mila euro donati dalla Banca di Credito Cooperativo di Leverano?
– il 118 ha ordine di non trasportare pazienti con fratture o patologie chirurgiche al San Giuseppe;
– l’ortopedia è ridotta a poco più di una clinichetta privata, gestita con solo 3-4 ortopedici, erano 8 e senza un primario in sede;
– anche la Chirurgia ha un futuro incerto, con pochi medici rientrati dagli altri ospedali e la mancanza di un primario stabilmente in sede;
– il Pronto Soccorso in sofferenza perenne di personale, somiglia ad una agenzia di trasporto, non ci puoi portare gli ammalati con patologie importanti, verrebbero trasferiti verso altri ospedali.
I reparti medici con poco personale e posti letto dimezzati, non possono offrire adeguata assistenza ad un bacino di utenza enorme, che sta mettendo in difficoltà anche il Fazzi.
Non si eseguono ancora esami per gli utenti esterni e gli ambulatori per lo più non hanno ancora ripreso a funzionare.
In tutto questo marasma, le grandi assenti sono le Direzioni di presidio; quella amministrativa da anni senza il Direttore, che preferisce altri lidi, quella Sanitaria, pur presente ma in evidente affanno, con un Direttore….. diciamo distratto e facilmente influenzabile, gestita in definitiva da infermieri che come unico titolo di studio specifico hanno la tessera sindacale.
Chiediamo alla Direzione strategica della ASL di smettere di essere un cefalopode eunuco e mettere in atto le direttive regionali che dicono chiaramente che il San Giuseppe deve tornare ad essere quello che era prima della infezione da coronavirus, con tutte i reparti funzionanti.
I fatti sono l’unico modo per dare un futuro all’ospedale e assistenza sanitaria ad una popolazione abbandonata a sé stessa e anche se le parole al vento e ai social non daranno consenso elettorale, creano opinione.

Lecce, 01 Giugno 2020

Confederazione Cobas Lecce
Cobas Pubblico Impiego
Dott.Giuseppe Pietro Mancarella

LUGLIO 2018
LUGLIO 2018

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